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Introduzione all’Agenda Paolina 2020
«La povertà è piena di ricchezze». C’è bisogno di un paradosso per descrivere la povertà evangelica. Bisogna distribuire per poter vivere da discepoli del Maestro. Poveri di cose, ma non meno di egoismo, di quell’ambiguo atteggiamento che trattiene e non dona. La ruota del Carro paolino della povertà è anch’essa essenziale per il nostro Fondatore. Povertà non fine a se stessa ma come stile di vita che predilige la scelta di mettere in comune, a beneficio della vita apostolica della Comunità. Ogni dono, ogni risorsa economica, ma anche il talento personale, quando non è condiviso impoverisce la creatività nell’evangelizzazione.
I pensieri dell’Agenda Paolina 2020 testimoniano i molti interventi del Beato Alberione sul tema della povertà paolina, ruota che permette di aprirsi all’altro, di vivere nel concreto la necessità di aiutarsi e così essere persone che vedono l’apostolato come una sinergia di doni, animati dallo Spirito… per essere apostoli oggi con la vita e con ogni linguaggio della comunicazione moderna. Scegliere di essere poveri ci prepara a concretizzare percorsi di sinodalità. Solo chi è aperto all’altro, chi dona e non ha paura di perdere, vive la vita nuova che è la comunione, senso ultimo della comunicazione.
La Comunità paolina perciò è generosa, ama il lavoro, cerca il meglio per arrivare alle persone… crede nella Provvidenza. Ancora una volta sperimenta che è proprio la Trinità a moltiplicare le grazie e insieme i beni necessari per annunciare Gesù con gioia e coraggio.
Proprio quest’anno ricordiamo i 60 anni di approvazione degli Istituti Paolini di Vita Secolare, realtà che ribadisce le “ricchezze” della Famiglia Paolina, doni che convergono nella medesima missione.
Don Domenico Soliman, SSP